Un evento unico e nel contempo storico quello vissuto in comunione fraterna dalla Confraternita della Sacra Spina e del Gonfalone, testimone e protagonista della visita a Vasto della Commissione mista internazionale tra la Chiesa Cattolica e le Chiese Ortodosse, riunita per la quattordicesima volta in sessione plenaria a Chieti dal 15 al 22 settembre.
L’arcivescovo della diocesi di Chieti-Vasto, mons. Bruno Forte, ha voluto ospitare domenica 18 settembre per un pomeriggio nella “sua” Vasto i componenti della Commissione, di cui egli stesso è membro, per farli sostare in preghiera nella Parrocchia di Santa Maria Maggiore al cospetto della reliquia della Sacra Spina e in venerazione del trittico della Madonna della Misericordia nella Concattedrale di San Giuseppe.
E’ stato il nostro parroco, don Domenico Spagnoli, ad accogliere a Santa Maria Maggiore i componenti della Commissione, tra i quali figuravano il Cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani e l’Arcivescovo di Telmessos, Job Getcha, rappresentante del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli presso il Consiglio Ecumenico delle Chiese.
Don Domenico ha spiegato che la nostra comunità custodisce la Sacra Spina dal sedicesimo secolo, cioè da quando Ferrante Francesco d’Avalos la ricevette per i suoi meriti diplomatici dimostrati in occasione del Concilio di Trento. «Mi preme consegnarvi il messaggio affettivo di questa reliquia – ha detto don Domenico Spagnoli – davanti alla quale generazioni di vastesi sono venuti a rappresentare il loro dolore per chiedere la vicinanza di Cristo sofferente».Dopo un momento di preghiera per l’unità della Chiesa e il bacio devoto dei membri della Commissione alla Sacra Spina, la Confraternita e i fedeli presenti hanno intonato il canto dell’Ave Spina, e gli ortodossi hanno intonato in più lingue un loro inno alla santa croce.
In corteo è stata raggiunta la Concattedrale di San Giuseppe dove il parroco don Gianfranco Travaglini ha illustrato il trittico che raffigura la Vergine con il Bambino tra Santa Caterina d’Alessandria e San Nicola di Bari, attribuito al pittore albanese Michele Greco da Valona e realizzato nella metà del Cinquecento e prova della comunicazione costante vissuta tra le due sponde dell’Adriatico.