Il Presepe di Santa Maria Maggiore facendo memoria del terremoto

Il Presepe di Santa Maria Maggiore facendo memoria del terremoto

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E’ un presepe a tema dedicato al terremoto che ha colpito la scorsa estate il centro Italia quello realizzato quest’anno nella cappella dell’Immacolata nella chiesa di Santa Maria Maggiore di Vasto dai confratelli della Sacra Spina e del Gonfalone in questo Natale 2016.

E’ stato il parroco don Domenico ad affidare a un manifesto che fa bella mostra di sé alla base del presepe a spiegare le ragioni di questa rappresentazione della Natività in chiave contemporanea. E si parte dal profeta Isaia (Is 54, 10): «Anche se i monti si spostassero e i colli vacillassero, non si allontanerebbe da me il mio affetto, né vacillerebbe la mia alleanza di pace, dice il Signore che ti usa misericordia”.

Il paesaggio vorrebbe esprimere sia il dramma del terremoto sia la fiducia dei credenti nel sapersi amati, anche nelle tribolazioni.

«A questo proposito – descrive questo presepe il nostro parroco – oltre alle case diroccate, in alto si vede la Natività in cui il Bambinello è adagiato non in una tradizionale mangiatoia, ma su materiale diroccato: il terremoto è entrato nella casa di Betlemme, la ferita dell’uomo è una ferita nel cuore di Dio”.

L’albero di ulivo all’interno della scena “è profezia della Passione del Signore che donerà la Vita unendosi sempre ad ogni crocifisso della storia”.

Infine “la teca di San Cesario del Vasto è un rimando all’affidamento della nostra gente al Santo, in occasione delle calamità naturali. A partire dalla Speranza del Natale, rappresentata anche dall’acqua che scende dall’alto, tutti attingono linfa: guardando in alto i personaggi del Presepe possono ritrovare la forza per costruire non solo delle case ma delle relazioni più umane”. Pino Cavuoti

 

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