VASTO – La Quaresima è forte richiamo a togliere ciò che abbruttisce ed appesantisce la nostra umanità: noi che siamo stati creati ad immagine e somiglianza di Dio non dobbiamo cercare altre immagini del Signore, non dobbiamo costruirci idoli perché è vivendo pienamente la nostra umanità, e servendo l’umanità del fratello, che onoreremo Dio. Il Maestro, il Figlio “riuscito” è Gesù, Egli entra nel tempio e rovescia il modo di mercanteggiare con Dio mostrandosi come nuovo Agnello che si dona e che lava i nostri peccati con il suo sangue. Così facendo ci chiede di seguirlo liberamente e di riconoscerlo come Nuovo Tempio, nuovo luogo di incontro con il Padre: in Gesù non ci faremo illusioni, da Gesù riceveremo la forza di allontanare ciò che ci vorrebbe rendere schiavi. Ecco il segno della frusta di cordicelle che è stata portata ai piedi dei nostri rami di mandorlo: è allontanando la logica del mercante che accoglieremo lo stile del dono. I rami stanno sempre più fiorendo annunciandoci il futuro, ossia il frutto della mandorla. La mandorla, poi, nella sua stessa forma richiama l’intersezione di due cerchi che simbolicamente richiamano il mondo del divino e quello umano, il cielo e la terra che si incontrano in Gesù vero Dio e vero uomo. Da questa concezione si comprende l’antichissima raffigurazione del Redentore racchiuso in una forma di mandorla (vedi immagine). La bella notizia è che Egli ha unito per sempre a sé la nostra umanità ricordandoci la nostra vocazione ad essere Tempio di Dio.
In questa settimana ci siamo presi l’impegno di irrigare le radici dei rami provando a scacciare i capricci e compiendo gesti di amicizia. Significativa la preghiera che ha concluso la celebrazione: “Signore, alcune volte la Domenica entro in chiesa in ritardo; non Ti saluto entro di corsa, distratto, preoccupato solo di dove devo sedere. Tu conosci il mio cuore: liberalo da tutto ciò che mi allontana da Te e riempilo di tutto ciò che lo conduce a Te. Soprattutto aiutami, Signore, a capire che devo desiderare di incontrarti in chiesa per poi custodirti nel mio cuore, per essere , poi, portatore della Tua Parola e della Tua gioia a tutti. Amen”