È sempre bene fare memoria dei passaggi luminosi di Dio nella propria storia e anche nella storia di una Comunità. Un passaggio significativo è costituito senz’altro dalla Missione di questi giorni del Seminario Regionale di Chieti nella nostra Città.
Come parroco è sempre bello attingere dalla freschezza del Vangelo della Vocazione per rinnovare la propria chiamata al servizio, ma sono convinto che la vitalità dei nostri seminaristi abbia fatto bene a tutti. Qui di seguito riporto alcune condivisioni dei seminaristi e dei nostri Giovanissimi di AC.
“Incontrare i giovani della Parrocchia è quanto mi dato più gioia. Ci sono stati due momenti particolarmente belli: il Rosario vocazionale e un incontro pomeridiano dove abbiamo riflettuto sui talenti. Partendo dal Rosario vocazionale mi ricollego ad una frase che il parroco ha detto in questi giorni: “Cari giovani il solo vedervi è fonte di Gioia!” È proprio vero è stata una grande gioia averli lì, vederli sorridere, scherzare, pregare, cantare con noi! Magari in alcuni tratti rumorosi ma quanto ha bisogno la Chiesa di questo dolce chiasso! L’ altro bel momento vissuto insieme è stato un incontro pomeridiano dove abbiamo stimolato i ragazzi, partendo dalla parabola dei talenti, a riflettere appunto sulla ricchezza che il Signore ha donato a ciascuno di noi; li abbiamo incoraggiati a scoprire quella strada necessaria alla vera gioia e che nello stesso tempo produce gioia nel cuore degli altri. Abbiamo invitato i ragazzi a scrivere su dei biglietti i talenti, le ricchezze che riconoscevano di aver ricevuto nella loro vita, stimolando così il giusto senso di gratitudine che abbiamo verso Colui che tanto ci ama e tanto desidera vederci felici. L’incontro è terminato in Chiesa dinanzi al Signore per affidare quanto riconosciuto ed in alcuni casi scoperto di avere, desiderosi di far fruttare con il Suo aiuto i talenti per il bene di tutta la Chiesa”. Giuseppe Pace
“L’esperienza nelle scuole superiori (Pedagogico e Scientifico) è stata molto arricchente sia per noi, sia per i ragazzi. In accordo con la professoressa Grazia Bruno, dopo la presentazione iniziale abbiamo lasciato libera iniziativa agli studenti che subito ci hanno posto domande di ogni genere. Così abbiamo davvero sperimentato che entrare in una singola classe significa accedere nel mondo fresco e dinamico tipico dei giovani, ma pieno di forti inquietudini e dubbi. Dal senso della vita, alla fede e alla vocazione cristiana, dai dubbi sull’esistenza di Dio alla nostra testimonianza di incontro con Gesù Cristo sulla via del Sacerdozio, dal tema del celibato al tema scienza-fede. Ogni volto incontrato tra quei banchi di scuola ci ha trasmesso gioia nel sentire tanta sana curiosità, nel vedere come i giovani d’oggi continuano a mantenere acceso quel lume interiore della ricerca che inevitabilmente porta a Dio. Proprio perché i ragazzi continuano a porci domande, abbiamo però compreso che oggi più che mai è il momento non tanto di proporre dottrine, quanto di ascoltare e accogliere per accompagnare ciascuno all’incontro con il Crocifisso Risorto”. Lino Antonetti
“Tra le altre cose che facciamo c’è anche la visita alle persone anziane anche malate, ed è una bellissima esperienza e soprattutto una grande eredità di fede, di sopportazione, e in più di serenità della sopportazione nella sofferenza per amore di Gesù che ci hanno lasciato- perché noi giovani potessimo prendere esempio della loro vita e confrontarci con essa. In tutto questo nessuno si sente abbandonato da Dio. Tra l’altro ci ha impressionato la serenità che hanno sul viso et il sorriso malgrado il dolore della perdita magari di un figlio. ringraziamo Dio per questa opportunità di crescita spirituale e umana.” Arnaud
Carissimo don, la nostra esperienza di missione popolare in parrocchia è stata arricchita anche dall’invito rivoltoci dalle famiglie a fermarci a cena per condividere le nostre testimonianze vocazionali, porci in ascolto gli uni degli altri e ritrovarci insieme in preghiera. Ci siamo sentiti accolti come figli ed in tutti abbiamo sentito il desiderio di stupirsi nuovamente delle meraviglie che il Signore opera nelle loro vite. E proprio questo è stato l’orizzonte di luce che abbiamo cercato di indicare loro e che, allo stesso tempo, si è schiarito nel nostro cuore: che, nonostante le incertezze della vita, siamo circondati dalla presenza del Signore che non si stanca mai di accompagnarci e di ascoltare le nostre preghiere. Ed, infine, chiedendo l’intercessione di Maria Santissima, abbiamo affidato al Signore il proposito di rendere sempre più le loro famiglie veri luoghi di testimonianza coerente di fede, affinché, guardando loro, tante altre famiglie possano riscoprire l’entusiasmo di mettersi alla sequela del Signore.
Luigi Genovesi
“Nel pomeriggio di mercoledì 26 noi ragazzi del gruppo Giovanissimi di AC abbiamo preso parte ad un incontro con 4 seminaristi, Luigi, Lino, Giuseppe e Arnaud, mandati dal Rettore del Seminario nella nostra parrocchia per una settimana. Il tema dell’incontro è stato quello dei talenti. Dopo un rapido giro di presentazioni, abbiamo iniziato la nostra riflessione sul tema del giorno, leggendo la parabola dei talenti, a cui è seguito un dialogo su cosa sono i talenti e sul fatto che ognuno di noi ne ha più di uno. Per avvalorare questa tesi, siamo stati coinvolti in un esercizio nel quale ognuno di noi, personalmente, ha scritto su un foglio i proprio talenti. Al termine dell’esercizio, abbiamo potuto ascoltare la bellissima canzone “Che sia benedetta”, di Fiorella Mannoia.
Ciò che di questo incontro resterà nei nostri cuori è sicuramente una frase venuta fuori dal dibattito : “Tendiamo sempre a vedere ciò che non abbiamo, ciò che ci manca, raramente apprezziamo quel che abbiamo, anche se poco”.
Ringraziamo i seminaristi per il tempo messo a disposizione e le loro riflessioni e auguriamo loro un sereno cammino sui passi di Dio, volgendo sempre uno sguardo ai giovani”. Giovanissimi di AC
Giovanissimi AC