Lunedi 27 giugno un gruppo di giovanissimi di AC della Parrocchia con il parroco ha voluto scalare il monte Acquaviva (Seconda cima della Majella – m. 2737). È stato bello condividere la salita e cogliere come, man mano che avanzava la fatica, le parole si sono sempre più diradate tra i ragazzi per fare spazio al silenzio: la salita infatti costringeva a rimotivarsi e a cogliere quella bellezza che si offriva agli occhi del cuore. È stato impressionante notare come, passo dopo passo, i chilometri aumentavano e il punto di partenza si facesse sempre più distante: una parabola della vita in cui passò dopo passo, quasi senza accorgersene, si avanza e si costruiscono grandi cose sebbene il tempo si faccia sempre più breve. Lo spettacolo del panorama ha catturato l’attenzione di tutti che, dopo il pranzo sulla vetta, hanno fatto un momento di silenzio in quell’ascolto del vento e dell’infinito che viene a scuotere. Don Domenico, riferendosi al nome del Monte, ha anche voluto ricordare che la parola “acqua viva” ha un forte sapore evangelico visto che rimanda a Gesu’, Sorgente che disseta, e al credente che a sua volta diventa veicolo di Grazia: “Gesù levatosi in piedi esclamò ad alta voce: «Chi ha sete venga a me e beva chi crede in me; come dice la Scrittura: fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno».”(Gv 7,37-39).
La discesa altrettanto faticosa ha incoraggiato tutti alla collaborazione e alla condivisione, lasciando nel cuore il sapore del cielo.