Un pellegrinaggio intenso quello vissuto dal 15 al 18 settembre dai 52 iscritti della Parrocchia di S. Maria Maggiore e S. Giuseppe a Lourdes. Il gruppo, dopo il fermo causato dalla pandemia ha potuto visitare nuovamente la Grotta, partecipare alla processione eucaristica, alla fiaccolata, al rosario, alla Via Crucis e alle diverse celebrazioni eucaristiche che hanno sempre il sapore della Cattolicità in quella terra visitata da tutti i popoli.

Anche la riflessione sui passi di Santa Bernadetta attraverso i luoghi della sua fanciullezza e adolescenza hanno fatto ancor più comprendere ai pellegrini la fatica che la veggente ha dovuto sopportare nel vivere la fedeltà alle richieste della Bella Signora. Nel 1858, Bernadetta era una quattordicenne semi analfabeta con dei genitori ridotti alla miseria, eppure la sua onestà, la sua sincerità e obbedienza hanno fatto sì che in poco tempo le apparizioni venissero riconosciute dal Vescovo di Tarbes. La veggente affermava davanti alle autorità: “sono stata incaricata di dirvelo, non di farvelo credere” come a sottolineare la libertà dell’uomo nell’accogliere o rifiutare la visita di Dio; così come il rifiuto di denaro da parte della stessa ha sempre dimostrato la libertà e semplicità di cuore della ragazza anche verso i più scettici.

Di particolare profondità è stato anche l’incontro con il direttore del Bureau Medical Dott. Sandro De Franciscis che ha ripercorso la spiritualità di Lourdes attraverso il racconto delle guarigioni che non possono che riportare all’essenziale della fede: l’amore all’Eucaristia, alla Chiesa e ai simboli della fede come il Segno di Croce (fatto con cura e solennità come lo insegnava la Vergine).

Tutto il gruppo si è sentito accompagnato dalla Vergine Immacolata in tutte le giornate e con tanta gioia nel cuore ha approfittato di ogni momento di preghiera proposto da Don Domenico grati a Dio per le giornate ricche di gioia e di Grazia.