VASTO – San Michele mesaggero di pace. Il monito principale dell’omelia di monsignor Bruno Forte nella messa solenne delle feste patronali di Vasto è legato all’attualità. Alle guerre in Ucraina e tra Israele e Palestina. L’arcivescovo di Chieti-Vasto lancia un appello alla pace: «Certo, non una pace all’insegna del compromesso, che non sarebbe giusta, ma una pace con cui si possa rendere giustizia alla democrazia, alla dignità di ogni popolo. Una ricerca della pace che sia rispettosa della dignità di ciascuno».
«E devo dire, anche con una punta di orgoglio – ha detto aggiunto il presule – che la nostra chiesa diocesana, in questo tempo difficile, ha saputo dare segni belli di accoglienza ai tanti, specialmente ucraini, che sono venuti tra noi e si sono inseriti tra noi».
«La nostra vita deve essere, inevitabilmente, una battaglia: la battaglia del grande campo della storia contro lo spirito del male. Ahimè, stiamo vivendo un tempo che non ci saremmo aspettati, dopo circa un trentennio di pace in Europa. Un tempo in cui l’invasione russa in Ucraina, la guerra che ne è scaturita, la guerra in atto in Terra Santa, ci stanno facendo presente una carica terribile di devastazione e di odio. Certamente c’erano stati segni premonitori. A maggio ero stato in Egitto per il dialogo ufficiale con le Chiese Ortodosse di tutto il mondo e, prima ancora, a Gerusalemme e avevo percepito che le cose stavano andando verso una tensione sempre più grande».