Domenica 1° dicembre è stata accesa la prima candela di Avvento e lanciato il percorso che focalizzerà quest’anno il tema della Speranza in vista del Giubileo. Passo dopo passo, vorremmo riscoprire cosa significhi essere “Discepoli di Speranza”. Oggi il Parroco ha richiamato l’immagine dello scultore che sa “guardare oltre” una pietra, immaginando già il soggetto da tirar fuori: egli non si ferma all’apparenza e neppure all’immediato perché sa scolpire con pazienza e passione. Allo stesso modo Gesù invita oggi i discepoli a non lasciarsi vincere dalla paura “come tutti gli uomini” ma a sperare in modo attivo, senza appesantire il cuore in cose inutili, preparando insomma il nostro incontro con Dio nell’oggi. Chi spera non si ferma, chi spera vince la paura e la pigrizia, chi spera attinge dalla preghiera lo stile di vigilanza imparando a “guardare oltre”, suscitando il bene. Al termine dell’omelia è stata letta la seguente preghiera:

Signore Gesù, il nostro cuore spesso

è come un blocco di marmo appesantito dagli affanni quotidiani,

ripiegato su sé stesso e senza forma.

Donaci il coraggio di essere scultori di speranza,

di vedere oltre le pareti strette del nostro “IO”,

e aiutaci a far emergere da noi stessi e dagli altri

il bello che è celato in ogni cuore.

Insegnaci ad essere semplici, sinceri, gentili e disponibili con chi ci sta accanto. Amen.