La domenica sera non poteva concludersi meglio a S. Maria che con l’incontro Adulti di AC. L’appuntamento si è aperto con la preghiera a cui è seguito il commento di Don Domenico al brano di riferimento tratto dal terzo capitolo degli Atti degli Apostoli: “⁶Pietro gli disse: «Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, àlzati e cammina!». ⁷Lo prese per la mano destra e lo sollevò.” Lo storpio mendicante viene restituito alla danza della vita ed esplode di gioia. A pensarci bene, però, ad essere guariti sono in due, sia Pietro che si convince dell’Amore di Gesù e della sua misericordia su di lui (che aveva rinnegato il Maestro) sia il mendicante che non sapeva sperare altro… che ricevere qualche moneta. C’è un po’ di quel mendicante e di quel Pietro in ciascuno di noi. Tutti feriti ma tutti capaci di rimettere in piedi i fratelli nel Nome di Gesù.
Il momento più toccante e commovente della serata è stato quello dell’ascolto della testimonianza di Michele che a seguito di un incidente sul lavoro si vede costretto su una sedia a rotelle: la vicinanza della moglie e dei suoi figli, che rivedono completamente i loro progetti in vista dell’azienda agricola di famiglia, diventa testimonianza di speranza e di fede. La prova diventa occasione – segnata dalla fatica – di aprirsi ad un disegno misterioso che non smette di suscitare amore sempre nuovo. Anche la testimonianza di Raimondo, impegnato, tra le tante cose, nel servizio della mensa Caritas di Vasto ha ricordato a tutti come ci sia un dovere di restituzione e di cura verso i tanti che hanno ricevuto meno nella vita. Il clima di ascolto è stato molto alto e tutti sono stati incoraggiati ad entrare a contatto con la marginalità per arricchire il proprio cuore e costruire così comunità autentiche.