DALLA CURIOSITÀ ALL’IMPEGNO CHE PORTA FRUTTO

DALLA CURIOSITÀ ALL’IMPEGNO CHE PORTA FRUTTO

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L’abbraccio si arricchisce sempre più dei colori della speranza e il viola della balaustra indica sempre meglio il prezioso cammino dello Spirito in noi. Nella terza tappa Don Domenico ha ricordato che la speranza è feconda e vuole portare frutto in noi accompagnandoci “dalla semplice curiosità all’impegno” in vista dei frutti da portare. Sia Mosè che gli interlocutori di Gesù nel Vangelo esprimevano curiosità: il primo è attratto dal roveto che “arde e non si consuma” mentre la gente vorrebbero capire dal Maestro se i morti, per causa di Pilato e dal crollo della torre di Siloe, sono finiti in quel modo perchè più peccatori. La Parola di Dio però rovescia questo approccio volendo indurre ad un coinvolgimento con la storia degli altri in vista di una conversione per dei buoni frutti. “Non basta interpellare la storia – ha detto don Domenico – ma bisogna lasciarsi interpellare dalla storia cercando di offrire un contributo di amore e di bellezza”. Il Dio che si rivela non è colui che punisce il peccato ma un TU che ci implora di tornare umani e di tornare al nostro vero bene, portando frutti nell’oggi e senza rimandare le scelte. Per esprimere la Speranza in quanto feconda, portatrice di frutti di vita, la terza cornice ha mostrato un’immagine dei bambini della Scuola Primaria “Spataro” pieni di gioia in occasione di un incontro-dialogo con il Parroco: che il cammino della Quaresima ci aiuti ad esprimere fecondità gioiosa senza rimandare a domani il bene che possiamo realizzare nell’oggi.

 

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