La parola d’ordine dell’Ottava di Pasqua è PERSEVERANZA, come ha ricordato don Domenico nell’omelia ispirandosi al Libro degli Atti degli Apostoli che oggi descrive i battezzati come “perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere”. Proprio ascoltando la Parola di Dio e ritrovandosi con gli altri fratelli nel “primo giorno dopo il sabato”, l’ottavo giorno, la domenica, si può educare il cuore a riconoscere Gesù Risorto, pellegrino in mezzo a noi per diventare testimoni di carità nel mondo.

La liturgia ha consegnato, così, l’ultima beatitudine del Vangelo di Giovanni, quella di coloro che pur non avendo visto crederanno. A partire da questa chiave di lettura, sono stati presentati i fanciulli che il prossimo 21 maggio faranno la Prima Comunione. Tutti sono stati chiamati per nome e hanno completato il segno preparato nel giorno della loro prima confessione: portando un acino di uva con il loro nome, infatti, i piccoli hanno costruito un grappolo, immagine di quel frutto che dovranno portare nutrendosi di Gesù, Vite e linfa della loro vita. Al termine della Celebrazione una bambina ha letto questa preghiera:

Uniti a Te, Signore!

Tienici uniti a Te, Signore Gesù, anche quando tutto potrebbe separarci.

Legaci con il tuo amore, quando solitudine ed egoismo potrebbero allontanarci.

Tu sei la vite che ci tiene in vita, sei la linfa che ridona speranza a ogni nostro giorno:

insegnaci a rimanere uniti a Te, a non mollare, a non preferire il più semplice e il più immediato.

In Te porteremo frutto… e sarà gioia… gioia piena, vera e condivisa. Amen.