La terza domenica di Avvento ha visto l’arrivo a Santa Maria del pastore “Incantato” che ha consegnato all’assemblea il verbo “meravigliarsi”. Don Domenico ha ricordato nell’omelia come sia necessario meravigliarsi della visita di Dio nella propria vita imparando a non dare nulla per scontato. Tutto è dono e tutto può parlarci di Dio se sappiamo alzare lo sguardo. Giovanni Battista – protagonista di questa domenica detta “Gaudete” – ci mostra la via della gioia proprio insegnandoci ad essere noi stessi fino in fondo, senza cercare per forza di essere i primi o volendo per ad ogni costo apparire più forti, più capaci: trovare pace insomma scoprendo il nostro posto e meravigliandosi dei doni che ci fa giorno dopo giorno. Chi sa meravigliarsi dei segni Dio saprà meravigliarsi anche di se stesso con le parole del Salmo 139 “…mi hai fatto come un prodigio”. Alla domanda “Tu chi sei?” il Battista risponde non da se stesso ma riferendosi ad un altro. Noi da chi ci lasciamo dire chi siamo? Ci lasciamo insegnare da Gesù? Il pastore incantato ha consegnato queste parole ai fedeli di oggi:
“Nel presepe c’è spazio per me che, pur essendo adulto, ho conservato la capacità di gioire di quand’ero più piccolo! E non immagini quanto mi piacerebbe fossimo in tanti ad appassionarci alle cose della vita, e mai esserne distaccati! Io sono l’incantato e tu chi sei?”