Nella prima domenica di Quaresima, i bambini e i ragazzi hanno scoperto a Messa un grande pentagramma che avvolge un cuore, una sorta di partitura in attesa di esecuzione. L’inizio della celebrazione, infatti, è stato caratterizzato da un rimando al mercoledì delle Ceneri in cui si è inaugurato il cammino di preparazione alla Pasqua sul tema dell’interiorità; la nota di apertura dunque è stata il “SI” per dire il necessario “SI-lenzio”. Senza il silenzio non si comincia neppure il cammino, non si può sperare minimamente di iniziare a pregare. Dopo la proclamazione del Vangelo delle tentazioni di Gesù secondo Marco, don Domenico ha ricevuto da due bambine la seconda nota, il RE, di “Re-sponsabilità”. Le Letture infatti richiamavano la responsabilità dell’uomo nell’alleanza primordiale, dopo il diluvio universale: l’arcobaleno è segno non solo di una pace tra cielo e terra ma anche di una fiducia di Dio nei confronti dell’uomo. L’uomo può ricominciare il suo cammino, può ripartire ma deve aver cura di non rovinare la creazione: il diluvio segno di un nuovo inizio, di una ri-creazione ma anche simbolo di quello che sarà il Battesimo per i cristiani. Lo stesso Gesù, infatti, subito dopo il suo Battesimo, viene spinto nel deserto per entrare a contatto con la fragilità dell’uomo, egli deve prendere sul serio il rischio della vita e dell’amore. In quei quaranta giorni di digiuno, la preghiera ha preparato il cuore del Maestro a quella “RE-sponsabilità” nei confronti degli uomini. La preghiera stessa è un prendersi a cuore i fratelli e le sorelle con responsabilità. Ma noi sappiamo pregare prima di prenderci qualche impegno e qualche responsabilità? Nel commento alle letture è emerso come quelle bestie selvatiche, che sono nel deserto, ritrovino un’armonia alla presenza del Nazareno, sanno stare al loro posto: allo stesso modo anche noi con la preghiera dobbiamo cercare una nuova armonia con la nostra Terra (che rischia sempre più la desertificazione) e con noi stessi. Quelle bestie selvatiche rappresentano anche tutto quel disordine, quelle passioni negative che vanno riconosciute e gestite…sempre e solo con la Grazia di Dio. Con responsabilità affrontiamo il deserto portando in noi la grazia della Vita nuova che, sgorgata dal battesimo, deve ancora oggi restituire speranza. Forse cosi la vita sarà “Tutta un’altra musica”.
ALCUNE NOTE SULLA QUARESIMA
2024-02-19