VASTO – Il pomeriggio del lunedì 20 la nostra chiesa è stata visitata da una ventata di giovinezza. Dalle ore 17:00 tutti i bambini e i ragazzi del catechismo sono venuti, accompagnati dalle loro catechiste, per vivere un momento di preghiera davanti la reliquia della Sacra Spina. Dal silenzio…alla contemplazione del dolore di Gesù che, per rimanere al progetto del Padre, ha accettato persino di essere preso in giro e coronato di spine prima di offrire totalmente la sua vita sulla Croce. I bambini guidati dal parroco hanno chiesto al Signore la forza di non scoraggiarsi nello scegliere il bene e hanno affidato al cuore di Gesù tutte le persone che vivono un dolore, un dispiacere, una ferita invisibile che spesso trascina nella tristezza. Il momento si è concluso con una processione ordinata davanti la Reliquia, un segno di croce ed un atto di venerazione che ha accomunato i piccoli a tutti coloro che, nei secoli, hanno presentato i loro dolori all’ “uomo dei dolori che ben conosce il patire” (Is 53,3). Di fronte a queste tracce della tradizione tutti ci sentiamo inseriti in una storia che ci precede… e che ci consegna la fiducia del nostro popolo in quel Dio misericordioso. Non siamo soli!
Un’altra ventata di freschezza è arrivata con il gruppo guidato da Suor Carla Venditti, Apostola del Sacro Cuore di Gesù, con i giovani dell’Oasi di Gioia di Avezzano. Questi hanno partecipato prima alla S. Messa delle ore 18:00 e poi hanno offerto la loro testimonianza all’interno della Quintena. L’intervento è stato curato dai giovani stessi che, con semplicità e senza nascondere la loro emotività, non hanno avuto vergogna di testimoniare la gioia del loro incontro con Cristo il Vivente. Ci hanno raccontato della loro vita che è cominciata a cambiare nel momento in cui hanno preso sul serio la Parola di Dio e scommettendo su una amicizia vera. Il tutto è stato accompagnato da canti e un ballo finale con i ragazzi. Una gioia che ha contagiato più volte gli stessi adulti presenti che in più momenti si sono commossi.
Concluso il momento di preghiera con l’Inno, i giovani dell’Oasi si sono fermati per un pezzo di pizza nella Sede dell’AC con alcuni giovanissimi e alcune famiglie condividendo ancora sull’esperienza delle Apostole del Sacro Cuore. La serata si è conclusa con la scoperta del tanto bene che si fa nella Chiesa e di come il Signore doni coraggio nell’affrontare le sfide più difficili a chi si affida. Suor Carla con i suoi giovani ha dato testimonianza anche dell’esperienza dell’ Oasi di Madre Clelia in cui si recuperano le ragazze schiave della tratta della prostituzione restituendo loro la dignità di figlie amate. Un pomeriggio davvero carico di speranza che ha acceso desiderio di far bene e di credere in una gioia possibile con Gesù.