Con questo titolo provocatorio ci piace condividere la bella esperienza della visita alla cascate del Rio Verde in Borrello (Ch). In tante esperienze estive si cerca di portare i ragazzi a camminare lungo sentieri all’aperto, e così anche per il GREST parrocchiale quest’anno i bambini e i ragazzi, accompagnati dal parroco, hanno fatto visita alle cascate naturali più alte d’Italia (nei tre salti l’acqua raggiunge l’altezza di 200 m. circa).
Il gruppo di 50 persona con la partecipazione anche di alcuni genitori è stato accolto da una guida del Parco che non si è limitata a far conoscere i nomi dei monti che si scorgono dalla collina di Borrello, non si è limitata a descrivere le peculiarità del microclima che si crea nella zona ricca di acqua o degli animali che cominciano a ripopolare l’area, ma… con tanta passione ha incoraggiato tutti i ragazzi a riappropriarsi del patrimonio storico-culturale che ha sostenuto le generazioni passate facendo una vera e propria operazione di educazione ambientale. La natura è stata plasmata dalla cultura e viceversa e tutta questa ricchezza, che media valori vitali, rischia di perdersi. La giornata è stata davvero ricca di spunti di riflessione visto che tutti sono stati invitati ad osservare in profondità la vita da cui sono circondati. Don Domenico oltre che ad introdurre il cammino con la preghiera del salmo 145 ha voluto anche indicare il percorso spirituale fondamentale di ogni cristiano: risalire dal dono al Donatore, dal creato al Creatore, dal rivolo alla Sorgente che è Dio. Non si può descrivere lo stupore alla veduta delle cascate e il momento di silenzio che è stato voluto sia di fronte alle cascate, sia nel secondo punto panoramico su tutta la Val di Sandro. La luce delle fotografia esprime solo in minima parte l’atmosfera di amicizia e di condivisione che si è respirata. Ritornati nell’area Pic-nic per il pranzo al sacco, i ragazzi hanno potuto dedicarsi ai giochi preparati dai Giovanissimi di AC con i pochi mezzi a disposizione ma con il tanto entusiasmo che caratterizza la gioventù. In compagnia basta poco per divertirsi e non c’è bisogno di ripiegarsi su uno schermo di cellulare. Prima di ripartire tutti si sono raccolti in preghiera per un momento di confronto sul messaggio della giornata.
Qui di seguito riportiamo le parole di Sant’Agostino nel suo commento al salmo 145:
“Ai fanciulli a scuola si danno per compito le lodi, e si specifica ciò che devono lodare – realtà tutte operate da Dio -. Si propongono la lode del sole, la lode del cielo, la lode della terra, e, per venire a oggetti minori, la lode della rosa e la lode dell’alloro: tutte sono opera di Dio. Vengono proposte, vengono accettate, vengono lodate: si celebrano le creature, si tace del Creatore. Ma io voglio che in tutte le sue opere si lodi il Creatore, non amo chi loda ed è ingrato. Lodi ciò che fu fatto, e taci di colui che lo fece? Se egli non fosse tanto grande, potresti trovare argomento di lode? In tutte queste cose che vedi, cosa lodi? La loro bellezza, l’utilità, una qualche loro virtù o una qualche potenza. Se ti allieta la bellezza, cosa è più bello di colui che le ha fatte? Se ne lodi l’utilità, chi è più utile di colui che tutto ha creato? Se lodi una virtù, chi è più potente di colui dal quale tutto è stato operato, e da cui le realtà create non sono abbandonate a se stesse, ma vengono tutte rette e governate?” (Sant’ Agostino)