Nello splendido scenario di Prati di Tivo, nei giorni 25/26 e 27 agosto, due famiglie della nostra Parrocchia hanno partecipato al 20° Congresso regionale per Operatori di Pastorale Familiare.
Il cammino di riflessione ha posto l’attenzione sull’Esortazione apostolica Amoris Laetitia (AL) donataci lo scorso anno da Papa Francesco e che sarà oggetto di studio ed approfondimento della nostra Chiesa regionale per un triennio, consentendo di scoprire l’immensa bellezza del documento ed i preziosi consigli per una “rinnovata” Pastorale Familiare
Insieme a tante altre coppie abbiamo innanzitutto conosciuto e riflettuto sulla realtà attuale dell’universo “famiglia”: venerdì il sociologo Pietro Boffi ci ha guidato tra i dati statistici che hanno rivelato il quadro concreto nel quale viviamo e le sfide di fronte alle quali la famiglia è posta nella società moderna.
Ne è emerso ciò che Papa Francesco definisce un “interpellante mosaico formato da tante realtà diverse, piene di gioia, drammi e sogni” (AL 17) e “un bene dal quale la società non può prescindere e ha bisogno di essere protetto” (AL 44).
Allarmanti i dati negli ultimi venti anni in Italia ove si è registrato una forte denatalità, un sensibile invecchiamento della popolazione, una decrescita del tasso di nuzialità, un aumento significativo delle separazioni – frutto della cultura del provvisorio (AL 39) – e della scarsa efficacia e/o assenza delle politiche familiari.
Quale compito ci attende? Il prof. Boffi ha posto in rilievo alcune urgenze individuate dal Santo Padre nell’esortazione, che chiedono un rinnovamento di parole, motivazioni e testimonianze, soprattutto per le giovani coppie di sposi (AL 40), e il superamento di vecchie concezioni con la scoperta del vero senso del matrimonio (AL 53).
Nella mattinata di sabato la prof.ssa Rosanna Virgili ha illustrato i riferimenti biblici della coppia richiamati da Papa Francesco, soffermandosi in primo luogo sulle parole di apertura dell’esortazione: Amoris laetitia ossia la Gioia dell’Amore, diversa dal Gaudium del precedente documento papale legato al profilo esclusivamente spirituale, e intesa come quel sentimento che abita il tempo e i luoghi della famiglia, in altre parole la ricaduta concreta di quel gaudium è la laetitia.
La Biblista ha sottolineato il linguaggio sapienziale del documento che ci guida sulla strada della felicità e guarda la famiglia come luogo di dignità umana e non di “resistenza”, la coppia e la famiglia come “limite felice” e accompagnato da Dio.
Ma dov’è collocata la felicità? Invero si tratta di un processo legato al tempo che è più importante dello spazio, la celebrazione del matrimonio è il seme che deve maturare lungo il cammino che conduce alla meta e Dio è il luogo, il terreno dove la coppia si può amare, il “terzo” nel quale la coppia trova compimento.
Individuata la strada della felicità della coppia, abbiamo tentato comprendere come percorrerla con l’aiuto di S.E. Mons. Franco Giulio Brambilla, Vescovo di Novara, che con tono a tratti ironico, ha definito la Spiritualità Familiare “le bollicine della vita” e la vita di coppia “un paese inesplorato” ove ciascuno guarda gli altri e pensa di sapere cosa significhi essere sposato, ma basta che ci si inoltri un poco nel viaggio per scoprire come il panorama appaia per lo più sconosciuto, riserva sorprese bellissime ma a volte fa perdere la strada e commettere errori. Quindi Mons. Brambilla ci ha offerto un vocabolario da sfogliare dove si trovano, in ordine alfabetico, le voci che servono e le parole a cui dare contenuto, un lessico familiare per parlare degli stili di vita cristiana di coppia e di famiglia: A come Amicizia descritta dalla figura del servizio, C come Corporeità ove lo Spirito insegna a volere e a volersi; D come dialogo ossia l’ossigeno che alimenta la vita di coppia; Q come quotidianità che richiede una continua ricerca della “grazia che vale più della vita”; P come preghiera perché non vi è altro modo di pregare nella vita di coppia e di famiglia se non alimentandosi continuamente al senso della vita spirituale (AL 318, 320), V come vocazione, la vita di coppia come vita in Cristo che deve ritrovare lo stile dentro e attraverso le forme della vita quotidiana.
E le altre lettere? Sua Eccellenza ha concluso: “le lettere dell’alfabeto che attendono ancora di dirsi in parole sapide e luminose, hanno bisogno del vostro coraggio e della vostra storia, per scrivere il racconto dell’avventura cristiana. Ne mancano ancora molte, ma per completarle basta ascoltare la voce del vostro cuore e della vostra dedizione”
Domenica mattina abbiamo, infine, goduto dell’intervento di Lucia e Giuseppe Ciavarelli, Responsabili della Pastorale Familiare della Puglia nonché uditori al Sinodo straordinario sulla Famiglia. Con grande passione ed entusiasmo i coniugi hanno narrato la loro esperienza ponendo in risalto il carattere missionario della vocazione sponsale, il matrimonio non è solo per la famiglia ma è mandato e missione, ed hanno sottolineato la necessità di prestare orecchio ai battiti dell’OGGI ed essere corresponsabili. Non è mancato l’invito ad una sana autocritica, d’altronde presente in più punti nel documento di Sua Santità, evidenziando gli errori di una estrema idealizzazione del matrimonio e della famiglia, l’insufficienza dell’accompagnamento alle giovani coppie sposate, la necessità di trovare nuovi linguaggi e nuove modalità per presentare il matrimonio con maggiore aderenza alla vita reale. A tale riguardo i coniugi hanno insistito su quanto espresso dal Papa nel paragrafo 220 dell’esortazione: nel cammino familiare i coniugi devono continuamente “negoziare” gli accordi presi, che significa, come scrive Sua Santità “ Non un atteggiamento interessato o un gioco di tipo commerciale, ma in definitiva un esercizio dell’amore vicendevole, perché questa negoziazione è un intreccio di reciproche offerte e rinunce per il bene della famiglia. In ogni nuova tappa della vita matrimoniale, occorre sedersi e negoziare nuovamente gli accordi, in modo che non ci siano vincitori e vinti, ma che vincano entrambi”
Molto interessante è stata la condivisione nei laboratori delle esperienze e delle attività di Pastorale Familiare presenti nelle singole Diocesi della Regione Abruzzo-Molise che hanno rivelato una ricchezza e varietà di cammini per tutte le stagioni della vita di coppia e familiare, il confronto ha offerto opportunità di verifica e di progettualità per le singole comunità del territorio.
Per concludere vogliamo ringraziare di cuore il nostro parroco, don Domenico, che ci ha incoraggiati a vivere questa esperienza, i nostri amici Nicola e Gisella che hanno condiviso con noi la bellezza di queste giornate,.
Rivolgiamo a tutte le coppie di sposi che vogliono fermarsi, riflettere e meglio comprendere la loro vocazione sponsale, l’invito a farci compagnia nel cammino del gruppo famiglie della nostra parrocchia e con Papa Francesco vi salutiamo: “Camminiamo famiglie, continuiamo a camminare! Quello che ci viene promesso è sempre di più”
A presto
Angelo e Alessandra