Una bella serata perché belle sono state le opere che hanno fatto da cornice alla settecentesca tela di Gesù nel Getsemani, presentata dal parroco ai curiosi. La tela, conservata in sagrestia, è stata illustrata ai presenti attraverso il metodo di una meditazione sui simboli e sui soggetti contenuti nell’opera. Ad aprire la serata è stata la lettura del passo del Vangelo di Luca che – unico fra gli evangelisti – cita esplicitamente l’assistenza dell’Angelo a Gesù (elemento riportato sul dipinto). Subito dopo, la Prof.ssa Lina Di Biase, docente di Storia dell’Arte e catechista, ha proiettato e commentato alcune opere d’arte che facessero cogliere l’interpretazione della scena nel corso dei secoli, dando particolare risalto agli artisti di scuola veneta a cui quasi sicuramente il pittore di S. Maria si è ispirato. La Di Biase evidenziando le forme, i colori, le posture e i riferimenti ai canoni delle opere d’arte (poi imposti dal Concilio di Trento) ha così facilitato la lettura dei simboli fatta da don Domenico sotto forma di meditazione. A conclusione della serata i visitatori sono stati invitati a collocarsi all’interno della tela e a riconoscersi fra i vari personaggi: gli Apostoli che dormono per stanchezza e paura; i soldati che vogliono fermare con la forza la mitezza di Gesù; Giuda che apre la strada con una luce (lanterna) senza accorgersi di rifiutare la Luce Vera; gli Angeli che sostengono il Figlio di Dio angosciato senza però potersi sostituire a lui e, infine, lo stesso Gesù che supera la paura affidandosi al progetto di Amore totale per gli uomini. “Dove ti collochi tu? In quale personaggio? – ha chiesto il parroco – ti lasci interpellare dalla tela per scoprire la Grazia di Dio anche nel momento della prova?”. Come ultimo gesto i partecipanti alla meditazione artistica si sono potuti avvicinare alla tela per coglierne da vicino i particolari.
LA PREGHIERA SI FA ARTE
2022-08-17